La parola che nasce dal cuore

Riflessioni dai commenti a Il Disabile di Dio

Ci sono momenti in cui un semplice post diventa un incontro.È ciò che è accaduto in questi giorni sulla mia pagina Facebook, dove la copertina del mio libro Il Disabile di Dio ha suscitato parole, ricordi, preghiere, emozioni profonde.Non mi aspettavo tanto.E invece… ho visto cuori aprirsi.Non erano commenti qualunque:erano ferite, speranze, abbracci.—L’amore che non si arrendeMoltissimi commenti hanno parlato di amore:un amore che accudisce, che resiste alla fatica, che sostiene chi è fragile e fragile rende anche noi… ma più veri.> “Amore per questi angeli.”“L’amore è una medicina.”Parole semplici, che dicono tutto.Molti genitori hanno condiviso la loro esperienza di cura, fatta di dedizione, sacrificio e gratitudine per figli che sono diventati maestri di vita.Una mamma ha scritto:> “Mio figlio è tutto per me. Sta per laurearsi. Sono orgogliosa.”Non sono storie anonime:sono Vite che rivelano come l’amore renda possibile l’impossibile.—Dio nelle fragilitàTra i commenti è emerso forte un messaggio:Dio abita la fragilità.> “In ogni persona con disabilità c’è Dio.”“Dio è nelle nostre debolezze.”Alcuni hanno condiviso ferite profonde:abbandoni, malattie, solitudini.Una donna ha scritto:> “Mio marito mi ha lasciata. Sono in sedia a rotelle, con mia figlia. Amen, Gesù mio.”Di fronte a parole così, non si discute:si ascolta.Si risponde con un abbraccio, anche solo scritto.Queste voci ricordano il cuore del Vangelo:Dio non si manifesta nell’efficienza o nel successo,ma nell’ultimo posto,nella storia che trema,nell’anima che chiede: “Pensaci Tu.”—La speranza che rimaneMolti hanno pronunciato una sola parola:Speranza.E talvolta quel seme nasce nella solitudine:> “Solitudine… ma guarda all’orizzonte con speranza nel cuore.”È lì che la fede diventa reale:non promessa astratta,ma forza che rialza.> “La speranza è il sorriso di Dio dentro le nostre notti.”Non c’è frase migliore.—L’emozione che diventa preghieraC’è chi ha scritto solo:> “Emozione.”Oppure:> “Commozione.”L’emozione è già preghiera quando nasce davanti a una storia che parla al cuore.Una lettrice ha commentato:> “Le lacrime parlano più di mille parole.”E forse è per questo che certe parole non hanno bisogno di spiegazioni.—Siamo tutti figliTra le voci, una certezza si è fatta strada:> “Siamo tutti figli di Dio.”E un’altra l’ha eco:> “Per Dio non esistono etichette.”È un modo semplice per dire ciò che custodisce il libro:la dignità non si misura,non si classifica,non si concede.È un dono.E nessuno — mai — deve sentirsi escluso.—Un popolo in camminoQuesti commenti non sono un pubblico che assiste.Sono un popolo che cammina.C’è chi prega,chi ricorda,chi lotta,chi gioisce,chi domanda.E, in tutto questo,scopro che il libro — ancora non pubblicato —sta già percorrendo le sue strade.Un seme sta germogliando.—GrazieA ciascuno che ha scritto, pregato, condiviso:grazie.Grazie per la fiducia,per la verità,per le ferite mostrate senza vergogna.Siete voi la parte più bella di questo cammino.Se Il Disabile di Dio riuscirà a camminare nel mondo,sarà anche grazie a voi:a ciò che avete donato,prima ancora che il libro uscisse.Restiamo uniti.Perché ogni storia di fragilità è già una storia di Resurrezione.💛

Fabrizio


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